17 luglio 2015

Breakfast on Elm Street

«Mamma?»
«Dimmi tesoro»

Timmy, dal tavolo, giocava col cucchiaio e i suoi cereali. La fame non mancava, però era distatto da quel pensiero fisso, e continuava ad affondare quelle pepite di miele nel suo latte, rimuginando la domanda: che luce accecante quella mattina! e la cucina, col suo bianco insistente, sembrava amplificarla.

«Ma tu lo sapevi che lo zio Charles c'ha il museo in casa?»
«Certo! Hai visto che bei fossili?»

Margareth si sporse un poco dallo sgabello, tanto il giornale propinava le solite sciocchezze; molto meglio capire se Tim avesse apprezzato la "gita" a casa di suo fratello, magari lo poteva lasciare anche il prossimo weekend. Il "museo" altro non era che uno sgabuzzino con un paio di teche dove Charlie teneva ricordi di antiche passioni.

«Tuo zio doveva diventare un grande archeologo» continuò Maggie «poi però il problema all'orecchio gli impedì di viaggiare come avrebbe voluto, con l'aereo»
«Eh! Me l'ha detto!! Mi dicette che poi per questo è andato in Grecia in nave!»
«"disse" Timmy, si dice "disse". Ricordo quando tornò dal viaggio in europa, io ero grande come lo sei tu ora»
«Così?» fece Timmy mostrando tutte le dita della mano «Sì, esatto».

Un improvvisa secchezza delle fauci fece deglutire Margareth rumorosamente, tanto da soreggiare persino l'odiato succo d'ananas, provvidenzialmente la bibita più vicina sul piano cucina.

«Cosa ti ha fatto vedere lo zio?»
«Tutti i fossili di pesci!! Poi.... gli ossi delle collane e gli insetti morti!! Ah! e poi mi ha fatto vedere la testa nel baule!»
«Ti... la testa?»
«Sì! cioè, lui è andato a rispondere al telefono, allora io apersi il baule con le scritte rosse.»
«E.. hai..»
«Poi la testa ha aperto gli occhi!! Ma non ha fatto paura, sai?»
Maggie aveva abbassato gli occhi e, rialzando lo sguardo verso il figlio, con un'inquieta calma gli chiese:
«L'hai vista negli occhi?»
«Sì mamma»
«Capisco»

Maggie lasciò passare pochi minuti. Poi col grosso coltello da cucina preso dal tagliere si scagliò sul suo unico figlio e ne straziò le carni. Le pepite di miele ora galleggiavano in una densa e nauseabonda pastura bianca e rossa.


*appunti di un incubo mattuttino. Il Dormiveglia ha l'oro in bocca.

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